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Procreazione Medicalmente Assistita: PMA. Il viaggio verso la costruzione di una famiglia
Secondo quanto riportato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’infertilità riguarda circa il 20% delle coppie di tutto il mondo ed è una problematica destinata ad assumere dimensioni sempre crescenti, anche per via delle condizioni socio-economiche dell’epoca moderna e dei fattori inquinanti biologici e fisici.
Procreazione Assistita: quando la cicogna si fa aspettare…
Quando una coppia decide di mettere su famiglia e la gravidanza si fa attendere, ci si rivolge ad esperti di Medicina della Riproduzione che possano individuare la causa dell’infertilità ed attuare procedure di procreazione medicalmente assistita con l’obiettivo di realizzare il sogno più naturale di tutti: un figlio.
Il Centro San Carlo di Torino vanta una lunghissima esperienza nel settore della Procreazione Medicalmente Assistita e le famiglie formate grazie all’operato del team di specialisti di cui si avvale sono ormai migliaia.
La diagnosi di infertilità arriva dopo attenta valutazione sia della componente maschile che di quella femminile.
Per quanto riguarda la donna, le problematiche che più frequentemente portano all’infertilità e dunque alla necessità di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita sono:
–età riproduttiva avanzata
-patologie genetiche
-disfunzioni sessuali (es. vaginismo)
-anomalie anatomiche: ostruzione tubarica, malformazioni uterine, ecc…
-disfunzioni ormonali: amenorrea, micro-pcos, menopausa precoce, ecc…
-endometriosi
-patologie pregresse
Sul versante maschile alcuni dei fattori che possono determinare alterazioni anche importarti e irreversibili dei parametri seminali sono:
-patologie genetiche
-disfunzioni sessuali
-disfunzioni ormonali (es. ipogonadismo ipogonadotropo)
-varicocele
-testicoli ritenuti (criptorchidismo)
-fattori ostruttivi
-alterazioni anatomiche
-patologie pregresse
Di non poca importanza per entrambi i partners è inoltre lo stile di vita: fumo, alcool, obesità/anoressia, stress, esposizione a sostanze tossiche, possono rappresentare un ostacolo al concepimento.
Accertata l’infertilità di coppia, si valuta la possibilità di attuare procedure di concepimento guidato con terapie apposite, che non sono delle vere e proprie tecniche di procreazione assistita, ma che alle volte possono risultare risolutive: stimolazione ovarica controllata, monitoraggio dell’ovulazione, rapporti guidati sono alcuni esempi.
Se la gravidanza continua a non arrivare spontaneamente, si prendono in considerazione le diverse metodiche di PMA disponibili.
Procreazione assistita: inseminazione e fecondazione in vitro
La metodica di procreazione medicalmente assistita più semplice è l’inseminazione. Si distinguono l’inseminazione intrauterina IUI e l’inseminazione intratubarica ITI.
In entrambi i casi, il liquido seminale del partner maschile viene sottoposto a capacitazione in laboratorio per poi essere inserito mediante un sottile catetere per via transvaginale all’interno dell’apparato genitale femminile.
Nell’inseminazione intrauterina il seme viene depositato in utero, mentre nell’inseminazione intratubarica il seme viene portato fino a livello tubarico, per aumentare le probabilità di incontro dell’ovocita con lo spermatozoo, esattamente come avviene in natura.
Perché si possa pensare di programmare una tecnica di I livello di procreazione assistita, che sia essa IUI o ITI, è indispensabile che la donna non presenti alterazioni a livello tubarico e che l’uomo abbia dei parametri seminali sufficienti.
Nella lunga esperienza del Centro San Carlo di Torino, è stato possibile incrementare notevolmente le percentuali di gravidanza dopo inseminazione, grazie allo sfruttamento delle potenzialità della medicina informazionale: l’energia biofotonica contenuta nel liquido seminale viene trasmessa alla donna, inducendo il suo organismo a “riconoscere” il seme e quindi a non respingere il prodotto del concepimento. In tal modo si favorisce l’impianto embrionario e dunque l’avvio della gestazione.
Nel nostro Centro vengono inoltre utilizzate la medicina naturale e la fitoterapia energetica andina per migliorare la qualità ovocitaria e degli spermatozoi.
In presenza di seminali estremi o/o di problematiche femminili tali da non consentire la programmazione di una procreazione assistita di I livello, si ricorre alla PMA di II livello: la fecondazione in vitro. Si distinguono la FIVET e la ICSI.
Nella FIVET (Fecondazione In Vitro ed Embryo-Transfer) ogni singolo ovocita viene posto in contatto con una quota di spermatozoi capacitati e si attende che la fecondazione avvenga spontaneamente: proprio come succede “in vivo”, lo spermatozoo migliore interagisce con l’ovocita e riesce a penetrare al suo interno consentendone la fertilizzazione. Se questo delicato meccanismo va a buon fine e si ottiene un embrione di buona qualità biologica, si programma l’embryo-transfer in utero e/o la crioconservazione degli eventuali embrioni sovrannumerari.
Nella ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo) ogni singolo ovocita viene iniettato con un singolo spermatozoo selezionato. Nella pratica del laboratorio di PMA del Centro San Carlo di Torino, la selezione degli spermatozoi avviene mediante acido ialuronico (PICSI), mimando la selezione spermatica che avviene in natura sulla superficie dell’ovocita. Come nella fivet, il giorno seguente si controlla la fertilizzazione ovocitaria e si segue la coltura embrionaria fino al transfer e/o alla crioconservazione degli embrioni evolutivi.
Procreazione assistita: i risultati
Le procedure di PMA consentono di bypassare tutta una serie di ostacoli che impediscono il concepimento: problematiche tubariche, disfunzioni ovulatorie, alterazioni del liquido seminale, sono i fattori principali di ostacolo che le metodiche di procreazione medicalmente assistita possono abbattere.
Il primo successo di un percorso di PMA è dato dalla conclusione della coltura embrionaria con degli embrioni evolutivi di buona qualità biologica.
Il passo seguente è insito nel delicato dialogo biologico tra l’embrione trasferito e l’utero materno: la programmazione dell’embryo-transfer avviene nel periodo di massima recettività endometriale, momento in cui l’interazione endometrio-blastocisti è favorevole all’inizio della gestazione.
Quindi, perché si instauri correttamente una gravidanza, i fattori concomitanti necessari sono tanti e non sempre controllabili, motivo per cui anche le procedure di procreazione medicalmente assistita possono fallire.
Il Centro San Carlo di Torino, che da ormai un trentennio assiste ed accompagna le coppie nell’iter della PMA, conta ormai migliaia di bambini nati e riporta una percentuale di successi globale che supera il 40%.
Naturalmente ogni coppia ha una situazione clinica a sé e quindi le probabilità di riuscita vanno stimate dopo attenta valutazione delle componenti maschile e femminile.
Procreazione assistita: le ultime news del settore
Il Centro Clinico San Carlo di Torino porta avanti da diversi anni alcuni studi su metodiche volte ad incrementare i tassi di gravidanza in un percorso di PMA, specialmente nelle coppie che hanno già dei pregressi fallimenti.
In questo senso assumono grande importanza le tecniche di ringiovanimento/rigenerazione ovarica e dell’endometrio , di scratching dell’endometrio, di medicina informazionale con energia biofotonica
- la rigenerazione ovarica offre la possibilità di risvegliare eventuali follicoli dormienti inducendoli a maturare e a produrre ovociti atti ad essere fecondati. Ciò risulta di grande aiuto nei casi in cui la bassa riserva ovarica non consentirebbe la programmazione di una PMA omologa.
Ad operare questa rigenerazione ovarica sono citochine e fattori di crescita derivati dalle piastrine: la capacità di rigenerazione tissutale di tali elementi di derivazione piastrinica è la chiave dell’efficacia della metodica.
Quando invece il mancato concepimento dipende da una insufficienza dell’endometrio, che si presenta sottile e/o scarsamente recettivo, l’ausilio di una tecnica di rigenerazione dell’endometrio è spesso risolutivo: gli stessi fattori di crescita derivati dalle piastrine svolgono una azione di miglioramento qualitativo e di spessore sull’endometrio
- lo scratching endometriale mediante un piccolo “graffio” (scratch) all’endometrio con microcatetere induce tutta una serie di processi riparativi del tessuto endometriale, tali da migliorare la recettività dell’endometrio all’impianto embrionario
- la medicina informazionale con energia biofotonica supporta le procedure di PMA trasmettendo alla donna il “segnale energetico” del seme del proprio partner, in modo che il seme e l’embrione non vengano respinti dall’organismo femminile
Procreazione assistita: e se la PMA omologa fallisce?
Ci sono delle situazioni in cui alcuni fattori maschili e/o femminili pregiudicano la buona riuscita di una procreazione assistita omologa: seminali particolarmente estremi, qualità ovocitaria e/o embrionaria scarsa, bassa riserva ovarica, sono alcuni esempi di casi in cui, davanti a ripetuti fallimenti FIV, si valuta una PMA eterologa con ovodonazione, donazione di seme o doppia donazione.
Il Centro Clinico San Carlo di Torino offre alle coppie la possibilità di ricorrere ad una fecondazione assistita eterologa, in tempi relativamente brevi, in modo da aumentare sensibilmente le probabilità di successo del percorso di PMA con un incremento considerevole di gravidanze e di nascite.