Procreazione assistita: le nuove tecniche dolci per ri-nascere genitori

Procreazione assistita: cosa c’è di nuovo

La ricerca medica ha compiuto passi da gigante nell’ambito della fecondazione assistita, oggi sempre più sicura e meno invasiva per le aspiranti madri, che vedono incrementate le loro probabilità di poter finalmente stringere tra le braccia il loro bebè

 

Chi si avvicina per la prima volta alla procreazione assistita lo fa con una serie di legittimi dubbi sulle possibili complicanze di questo tipo di trattamenti e sulla loro reale efficacia: dopo aver rinunciato all’auspicata possibilità di avere un figlio in modo naturale, è importante per la serenità della coppia avere delle certezze riguardo ai risultati che si otterranno, sottopponendosi ad una procreazione medicalmente assistita (Pma).

Fino a non molto tempo fa, in effetti, le tecniche mediche e di laboratorio che aiutavano il processo di fecondazione erano molto costose e presentavano numerose possibili complicanze, di contro a una percentuale di successi non particolarmente elevata. Scoraggiati, molti aspiranti genitori finivano così con il rinunciare ad intraprendere un percorso difficile e pieno di ostacoli, senza la speranza di poter poi godere della gioia di accogliere nella loro vita il proprio bambino.

Accanto alle metodologie tradizionali di procreazione assistita, distinte in tecniche di primo livello – che prevedono la fecondazione assistita all’interno dell’utero femminile, senza alcuna manipolazione dei gameti (inseminazione artificiale) – e di secondo livello – più complesse, poiché comportano un preventivo intervento sui gameti e la fecondazione in vitro prima del trasferimento dell’embrione entro l’utero –, in tempi recenti la scienza ha studiato delle nuove forme di procreazione medica assistita, che incrementano sensibilmente la percentuale delle gravidanze portate a termine, riducendo quasi a zero le complicanze.

La fitoterapia nella procreazione assistita

L’impiego della fitoterapia (dal greco phyton, pianta, e therapeia, cura) nelle tecniche di procreazione assistita assicura un tipo di trattamento particolarmente attento al rispetto del benessere psicofisico della madre, che vede coronarsi il sogno della gravidanza in maniera naturale e armonica

 

Alcuni centri clinici di ginecologia e fecondazione assistita all’avanguardia offrono alle proprie pazienti la possibilità di avvalersi di terapie attentamente personalizzate di procreazione assistita, che sfruttano i benefici estratti delle piante, intervenendo quindi sui problemi legati all’infertilità in maniera dolce, assolutamente naturale e con minimi effetti collaterali.

La personalizzazione della terapia è di fondamentale importanza in qualsiasi tipo di intervento di procreazione assistita, poiché ogni coppia è differente dalle altre e ogni organismo umano necessita di trattamenti assolutamente calibrati sugli equilibri ormonali e chimici, che lo compongono: per questo trattamenti di fecondazione artificiale troppo invasivi, talvolta ancor oggi attuati anche nel nostro paese, creano gravi sofferenze alla madre, il cui corpo non riesce a rispondere in maniera corretta alla stimolazione ricevuta e finisce con il rifiutare l’embrione, rendendo così del tutto inefficace il doloroso intervento, cui ci si è sottoposti.

L’innovativo approccio fitoterapico nel campo della fecondazione assistita si pone anzitutto in ascolto delle esigenze della futura madre e della coppia, nel suo insieme; valuta attentamente le cause, che impediscono la gravidanza naturale; studia complessivamente l’organismo umano, per individuare una terapia mirata sul caso specifico, così da incrementare in maniera esponenziale le probabilità di successo di questo tipo di procreazione artificiale. Aiutando la donna a conquistare il proprio equilibrio psico-fisico viene infatti favorita l’accoglienza del seme maschile all’interno dell’utero e la sua piena integrazione con l’ovocita, proprio perché armonica e naturale.

Fitoterapia andina e energia biofotonica: ecco le nuove risorse della procreazione assistita

I successi finora ottenuti parlano chiaro: intervenire sui problemi di infertilità in maniera naturale e nel pieno rispetto della fisologia femminile fa vivere in maniera più serena questo percorso alla coppia e aumenta le probabilità di successo

 

 La procreazione assistita “dolce” si basa su studi di lungo corso, che dimostrano l’importanza che lo spermatozoo venga riconosciuto come “self” dall’organismo femminile, così da essere accolto dall’ovocita: per favorire questa condizione si procede alla somministrazione pre-impianto di energia biofotonica, ossia di quel flusso energetico vitale, che permea di sé ogni essere umano. Stimolando attraverso dei magneti l’energia biofotonica del seme maschile, si innalzano le sue capacità di penetrare nell’ovulo, senza essere da questi rifiutato. Associando a questa tecnica trattamenti fitoterapici, studiati attentamente secondo le condizioni psico-fisiche della futura madre, questa metodologia di procreazione assistita aiuta in modo del tutto naturale il corretto insediamento dell’embrione nell’utero e la sua maturazione.

Con i nuovi metodi di procreazione assistita il sogno di diventare genitori vede così incrementate le sue probabilità di successo e assicura alla coppia un percorso sereno, senza rischi e per nulla stressante, al termine del quale potranno dedicarsi con gioia alla cura del nuovo arrivato.