Un percorso assistito per la formazione di una nuova famiglia

La formazione di una nuova famiglia: questo è l’obiettivo a cui mirano le tante coppie che si rivolgono al Centro Clinico San Carlo di Torino. Il desiderio di maternità/paternità è un istinto naturale, ma, alle volte, bisogna chiedere un aiuto alla scienza per arrivare a realizzarlo.

È  proprio questo progetto che il Prof. Menaldo e la sua equipe ormai da oltre 30 anni portano avanti: elaborare metodiche innovative che uniscano le conoscenze della medicina accademica e della medicina naturale, con lo scopo di aiutare madre natura a far nascere nuove vite e nuovi genitori.

Medicina integrata in PMA: sinergia di medicina naturale e medicina accademica Fonte: www.unidformazione.com

Diversi sono i percorsi di procreazione medicalmente assistita che il Centro Clinico San Carlo di Torino può mettere a disposizione delle coppie che sono alla ricerca di una gravidanza, ma ogni coppia ha peculiarità uniche che vanno trattate in modo specifico, pertanto si rende necessaria l’elaborazione di un iter terapeutico personalizzato.


PMA: quali sono gli esami preliminari?

La normativa prevede che le coppie che si accingono ad iniziare un percorso di fecondazione assistita si sottopongano ad alcuni esami di screening:

Per la donna: esami ematochimici, esami infettivologici, esami coagulazione, tampone vaginale completo, pap-test, ecografia mammaria ed elettrocardiogramma

Per l’uomo: esami ematochimici, esami infettivologici, spermiogramma con spermiocoltura.

Fonte: www.health.harvard.edu

 

In alcuni casi si rende necessaria l’esecuzione di indagini di tipo genetico (es. cariotipo, fibrosi cistica), ma, come abbiamo più volte detto, ogni caso è diverso dall’altro e anche gli approfondimenti che precedono una procreazione assistita sono diversificati.

 

Procreazione assistita: l’inseminazione

Tra le cosiddette tecniche di primo livello si annoverano l’inseminazione intrauterina (IUI) e l’inseminazione intratubarica (ITI).

Questa metodica di procreazione medicalmente assistita mima quello che avviene in natura: in fase periovulatoria, il liquido seminale viene opportunamente preparato e capacitato in laboratorio e collocato mediante catetere per via transvaginale all’interno dell’utero (IUI) o a livello tubarico (ITI).
Naturalmente, per poter eseguire una tecnica di inseminazione è indispensabile che i parametri del liquido seminale siano buoni e che la partner femminile abbia le tube aperte, ragion per cui sono indispensabili un esame approfondito dello spermiogramma ed una valutazione della pervietà tubarica mediante sonoisterosalpingografia.

Spermatozoi

Come riportato in diversi studi presentati in sedi congressuali internazionali dal Prof. Menaldo, l’opportuna preparazione delle coppie alle tecniche di inseminazione con terapie personalizzate di medicina integrata, permette di osservare un aumento significativo delle percentuali di gravidanza. Si aggiunge l’importantissimo apporto della medicina informazionale: alla donna viene trasmesso il “segnale” energetico del seme del suo compagno e ciò comporta un incremento delle probabilità di fertilizzazione dell’ovocita e, dunque, una più elevata probabilità di gravidanza.

Procreazione assistita: la fecondazione in vitro

Mentre nelle tecniche di primo livello il concepimento avviene “in vivo” e cioè all’interno dell’apparato riproduttivo materno, nelle metodiche di secondo e terzo livello la fecondazione avviene “in vitro”: l’incontro tra ovocita e spermatozoo avviene infatti in laboratorio grazie a particolari metodiche di PMA.

La procedura consiste nel recupero di ovociti prelevati direttamente dai follicoli ovarici evolutivi, nella loro fertilizzazione mediante FIVET o ICSI e nel trasferimento in utero degli embrioni generati, che andranno ad instaurare una rete di comunicazione biologica con l’utero materno facendo iniziare la gestazione vera e propria.

Sulla base della qualità del liquido seminale e degli ovociti prelevati, si stabilisce se procedere con una tecnica FIVET o ICSI. Nel primo caso, gli ovociti maturi vengono messi in contatto con una quota di spermatozoi e si attende che la fertilizzazione avvenga in modo spontaneo. Nel secondo caso invece è il biologo a selezionare uno spermatozoo per ogni ovocita e ad operare meccanicamente la fertilizzazione: lo spermatozoo prescelto, con selezione naturale con acido ialuronico (PICSI), viene inserito all’interno del citoplasma dell’ovocita.

In entrambi i casi di PMA appena descritti, il giorno successivo si verifica la fertilizzazione e nei giorni seguenti si segue la formazione e lo sviluppo degli embrioni fino al giorno dell’embryo-transfer, che può essere effettuato 2-3 giorni dopo oppure ad uno stadio di sviluppo embrionario più avanzato (4-5 giorni dopo il pick-up, allo stadio di “morula-blastocisti”).

PMA: Sviluppo embrionario


Procreazione assistita: probabilità di successo

Il Centro San Carlo di Torino presenta ogni anno all’Istituto Superiore di Sanità tutti i dati  relativi ai cicli di fecondazione assistita eseguiti e alle gravidanze ottenute. Possiamo indicare una media molto alta di tassi di gravidanza che supera il 40%.