Incremento delle gravidanze ottenute da fecondazione assistita in FIVET-ICSI-PICSI dopo trattamento di rigenerazione ovarica con fattori di crescita derivati dalle piastrine Platelet Derivated Growth Factor – PDGF)

Le coppie che si rivolgono al Centro Clinico San Carlo di Torino molto spesso hanno alle spalle un lungo percorso di procreazione assistita che non ha portato ad una gravidanza e, frequentemente, la motivazione dell’insuccesso è da ricercare nella scarsa qualità biologica degli ovociti prodotti.

Da un punto di vista di fisiologia della riproduzione, è naturale che con l’aumentare dell’età riproduttiva si osservino una diminuzione della riserva ovarica e, contemporaneamente, un abbassamento delle potenzialità degli ovociti di essere fecondati correttamente. Dunque, nelle pazienti che presentano ridotta riserva ovarica, pregressi fallimenti di PMA (procreazione medicalmente assistita), aborti ricorrenti nelle prime settimane di gestazione, può essere indicato impostare un percorso di fecondazione assistita che abbia come primo step un trattamento di rivitalizzazione dell’apparato genitale (ringiovanimento ovarico).

Nella nostra esperienza, una donna che ha alle spalle ripetuti fallimenti FIV (fecondazione in vitro) e che affronta un nuovo ciclo di fecondazione assistita sottoponendosi preliminarmente ad un trattamento di rigenerazione ovarica, presenta una probabilità notevolmente aumentata di produrre ovociti di una qualità biologica tale da generare embrioni di I grado, capaci di impiantarsi e dare una gravidanza che arrivi a 9 mesi con un bimbo in braccio.

Riduzione della riserva ovarica

 

RIGENERAZIONE OVARICA: QUALI SONO LE POSSIBILITÀ PRIMA DI PROGRAMMARE UN PICK-UP OVOCITARIO

Alle pazienti che presentino le condizioni sopra descritte, viene data a tutti gli effetti una nuova speranza: combattere il decadimento ovarico e programmare una fecondazione assistita con maggiori probabilità di successo dopo uno specifico trattamento di riattivazione ovarica mediante PDGF.

Si tratta essenzialmente di una nuova tecnica di fecondazione assistita, che apre una nuova possibilità di realizzare il sogno di maternità anche alle donne che altrimenti non potrebbero più tentare di ottenere una gravidanza con i propri ovociti.

Le notevoli capacità rigenerative dei trattamenti che si avvalgono dei fattori di crescita derivati dalle piastrine – PDGF sono state ampiamente illustrate dal Prof. Menaldo in varie sedi congressuali internazionali e, ad oggi, rappresentano una chance molto promettente per tantissime donne con funzionalità ovarica compromessa. Il razionale di base di tale metodica rigenerativa risiede nella capacità del PDGF di incentivare la riattivazione ovarica e promuovere l’attivazione di follicoli “dormienti” e dunque la produzione di nuovi ovociti di buona qualità biologica, che altrimenti non sarebbero mai giunti a maturazione.

Fecondazione assistita: rigenerazione ovarica mediante PDGF Paper presentato dal Centro Clinico San Carlo di Torino al Convegno Internazionale di Parigi 2019

 

Il ringiovanimento ovarico è una tecnica di PMA che può essere realizzata con due diverse strategie terapeutiche: la scelta di un trattamento piuttosto che dell’altro dipende da numerosi fattori, che vengono valutati in modo approfondito dopo esame ecografico ed ormonale.

Le due possibili vie di somministrazione di fattori di crescita derivati dalle piastrine sono:

  • Perfusione a livello ovarico ed endometriale di PDGF derivato dalla frazione plasmatica di sangue autologo: si tratta di una procedura ecoguidata che non sempre è applicabile, in considerazione dell’ecostruttura, della vascolarizzazione, della posizione delle ovaie e della presenza o meno di follicoli antrali;

 

  • Assunzione per via orale di fattori di crescita biotecnologici derivati dalle piastrine. Si tratta di uno schema terapeutico specifico a base di prodotti fitoterapici ed omeopatici, secondo i principi della medicina “low dose” (=basse dosi) che consente di regolare il processo biologico utilizzando prodotti a basse dosi “fisiologiche”, ottenendo così un’azione di modulazione e di stimolazione della ripresa dell’attività spontanea dei circuiti neuro-endocrini e immunitari.

 

 

FECONDAZIONE ASSISTITA: PICK-UP ED EMBRYO-TRANSFER DOPO RIGENERAZIONE OVARICA

Effettuato il trattamento di rigenerazione ovarica più idoneo al caso specifico, le pazienti si sottopongono ad un controllo ecografico per verificare la presente di un follicolo dominante attorno al 10° giorno del ciclo e al monitoraggio ormonale di FSH + estradiolo al 3° giorno del ciclo.

Il successo di una rivitalizzazione ovarica si “misura” clinicamente con la verifica ecografica di una ripresa della funzionalità ovulatoria

Nei 2-3-4 mesi successivi è opportuno programmare immediatamente una fecondazione assistita che sfrutti al massimo l’influenza del trattamento di rivitalizzazione ovarica.

Si pianifica il progetto terapeutico personalizzato e si procede con le nostre tecniche innovative di fecondazione assistita dolce con selezione naturale dello spermatozoola donna, sottoposta a stimolazione ovarica controllata con medicina integrata (gonadotropine + fitoterapia), esegue un paio di monitoraggi follicolari per seguire lo sviluppo dei follicoli ovarici fino al momento più adatto per il pick-up ovocitario. Gli ovociti recuperati sono nella stragrande maggioranza dei casi maturi (MII) e di buona qualità biologica, perciò adatti alla fertilizzazione mediante PICSI.

Fecondazione assistita: ICSI-PICSI
Fonte: https://medigence.com

 

La percentuale di fertilizzazione si rivela notevolmente aumentata, in ragione del fatto che la qualità degli ovociti di partenza è nettamente superiore dopo trattamento di rigenerazione ovarica, e gli embrioni che si ottengono, spesso blastocisti, presentano una qualità biologica tale da consentirne l’attecchimento in utero.

Fecondazione assistita: blastocisti

 

I risultati ottenuti fin’ora grazie all’impiego della rigenerazione ovarica mediante PDGF danno ottime prospettive per il futuro: tra i nostri numerosi casi di successo con gravidanze giunte al temine, si annoverano quelli di donne che in altre sedi non avevano avuto risposta ovarica alla stimolazione con gonadotropine, altri di donne con pick-up infruttuosi senza recupero di ovociti, altri ancora di embryo-transfer non eseguiti per mancanza di embrioni evolutivi.

Dagli studi condotti dal Prof. Menaldo e dalla sua équipe è emerso che il 36% delle donne sottoposte a trattamento di ringiovanimento ovarico + PMA hanno ottenuto una gravidanza, mentre nei tentativi precedenti senza fattori di crescita avevano fallito.

Quello che si delinea è un quadro di cauto ottimismo per tutte quelle situazioni che sembravano senza speranza e che invece stanno dando vita a meravigliosi bimbi.

Fecondazione assistita: gravidanza

 

Bibliografia