FECONDAZIONE ETEROLOGA CON OVODONAZIONE E DONAZIONE DI SEME: LE PERCENTUALI DI SUCCESSO DEL CENTRO CLINICO SAN CARLO DI TORINO

In casi selezionati, in cui non c’è possibilità di programmare una gravidanza con i propri gameti (ovociti e liquido seminale), il ricorso alla fecondazione eterologa è la strada che porta alla realizzazione del sogno di genitorialità.

La ricerca di gravidanza nelle coppie risponde ad un naturale bisogno di coronare un progetto d’amore, ma ci sono delle situazioni particolari in cui il percorso di maternità risulta ostacolato. Le problematiche per cui diviene utile e spesso indispensabile una fecondazione eterologa con ovodonazione sono diverse:

-fattori genetici

-ipogonadismo ipogonadotropo

-età riproduttiva avanzata

-menopausa precoce

-poliabortività

-ripetuti fallimenti di procreazione assistita omologa

Anche sul versante maschile, in presenza di una azoospermia (assenza di spermatozoi nell’eiaculato) o di seminali estremi con gravi problemi di numero, motilità e morfologia, spesso con ripetuti fallimenti di FIV omologa, l’impiego di un liquido seminale proveniente da donatore è l’unica scelta possibile.

La programmazione di una fecondazione eterologa con ovodonazione o con donazione di liquido seminale è un iter molto semplice, che passa attraverso la selezione di una donatrice/un donatore compatibile con la coppia ricevente: le donatrici, come da normativa vigente, sono giovani donne senza problemi di fertilità, e dunque le percentuali di successo di una ovodonazione sono sensibilmente più alte rispetto a quelle di riuscita di una fecondazione omologa. I donatori, al pari delle donatrici, sono uomini sani con parametri seminali nella norma e dunque con un potere fecondante.

Fonte: http://www.scienceonthenet.eu

Il Centro Clinico San Carlo di Torino è stato uno dei primi centri in Italia a recepire la sentenza della Corte Costituzionale nel 2014 e da allora sono tantissimi i cicli di ovodonazione e donazione di seme portati a termine e numerosissimi i bambini nati grazie a questa tecnica.

Come riportato dalla letteratura scientifica, la percentuale di successo di una fecondazione eterologa con ovodonazione va dal 37% al 70% (calcolata su un intero pool di ovociti riservato alla coppia ricevente), in base alle condizioni specifiche dell’utero e dei parametri del seminale.

La percentuale di gravidanza di una fecondazione eterologa con ovociti della madre e donazione di seme è del 50-55%.

OVODONAZIONE: INCREMENTO DELLE PROBABILITÀ DI SUCCESSO GRAZIE ALLA RIGENERAZIONE DELL’ENDOMETRIO

Nell’ovodonazione il fattore determinante per l’inizio di una gravidanza è la recettività dell’endometrio: la medicina rigenerativa interviene in modo significativo favorendo l’impianto embrionario

Mentre per la fecondazione assistita omologa il primo elemento discriminante è l’età della donna, nell’ovodonazione si sposta l’attenzione sull’utero della ricevente, ed in particolare sull’endometrio.

Eventuali deficit nello spessore e/o nella qualità dell’endometrio possono compromettere il buon esito di una fecondazione eterologa con ovodonazione.

Soltanto un endometrio recettivo e con uno spessore soddisfacente può consentire all’embrione di annidarsi correttamente e di dare avvio ad una gravidanza: su questo aspetto fondamentale il Centro Clinico San Carlo di Torino ha focalizzato anni di studi, arrivando a perfezionare una metodica di attivazione endometriale con fattori di crescita derivati dalle piastrine e scratching dell’endometrio.

Tale tecnica di rigenerazione dell’endometrio ha determinato negli anni un significativo incremento dei tassi di gravidanza, anche nelle donne che avevano avuto precedenti fallimenti di ovodonazione.