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Vuoi diventare Mamma? Pensaci in tempo

Dicono di Noi, Maternità, Press

 Articolo su “Donna Moderna” del novembre 2004: “Vuoi diventare Mamma? Pensaci in tempo”

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Vuoi diventare Mamma? Pensaci in tempo
Bruciore, pruriti, ciclo ballerino: a vent’anni sono solo disturbi noiosi. Ma se non vengono curati, a trenta possono diventare cause dell’infertilità
di Cinzia Testa

L’età media della prima gravidanza oggi si aggira intorno ai 28 anni e si va spostando sempre più
in avanti. Il desiderio di maternità slitta, ma non per questo bisogna trascurare il proprio corpo. Bruciori,
pruriti, anomalie del flusso spesso vengono sottovalutati quando si è giovani. .
Invece sono spie di disturbi comuni che bisogna sapere riconoscere e curare subito- per garantirsi la possibilità di diventare mamme in futuro. E’ importante quindi andare dal ginecologo una volta all’anno per la visita di controllo e raccontargli senza imbarazzo qualsiasi sintomo abbiate notato. Nella prossima pagina vi aiutiamo a individuare i più diffusi.

Crampi dolorosi
Quali sintomi Avete mestruazioni abbondanti accompagnate da crampi dolorosi. E anche durante i rapporti sessuali sentite male. La causa potrebbe essere una endometriosi: cioè l’endometrio, che riveste l’interno dell’utero, è cresciuto in modo anormale attecchendo anche al di fuori della cavità uterina, dovunque incontri un tessuto disposto ad accoglierlo.
Come si cura << La terapia è a base di farmaci che bloccano la produzione di quelle sostanze che fanno crescere l’endometrio e dura circa 6 mesi >> spiega il prof. Giovanni Menaldo, ginecologo. Se il problema si ripresenta, potete risolverlo con la laparoscopia. Un piccolo intervento eseguito sotto anestesia che, attraverso una microincisione a livello dell’ombelico e altre due sopra il pube, rimuove queste isole di tessuto.

Stanchezza e malumore
Quali sintomi Vi sentite più stanche del solito, spesso irritabili e avete notato che l’ago della bilancia oscilla molto. Potrebbe essere colpa della tiroide, la ghiandola alla base del collo che regola il metabolismo e , tra l’altro, influenza l’apparato sessuale attraverso la produzione di particolare ormoni. Sene rilascia troppi (ipertiroidismo) o troppo pochi (ipotiroidismo) si scombina il ciclo.
Come si cura In questi casi lo specialista somministra dei farmaci antitiroidei. <<Perciò è bene fare un esame del sangue ogni mese per controllare il valore degli ormoni della tiroide e modificare, se serve, la cura>>.

Ciclo irregolare
Quali sintomi Il flusso è irregolare e talora salta. I capelli si indeboliscono, appare la peluria sul viso e si aumenta di peso. Sono i segnali tipici della sindrome dell’ovaio policistico: quando il corpo produce troppi ormoni maschili si formano cisti alle ovaie e diminuiscono le ovulazioni.
Come si cura Bisogna fare tornare regolari le mestruazioni. Per riuscirci si usa un farmaco che fa anche regredire le cisti. Il medicinale va preso per cinque giorni al mese, per una durata variabile da tre a sei mesi. <<L’alternativa, prevista in casi più complessi è mettere le ovaie a riposo per un po’ di tempo, usando la pillola anticoncezionale>> dice il Prof. Menaldo. Se la cura non dà risultati ci si può sottoporre all’intervento chirurgico. La tecnica più utilizzata è la laparoscopia: consiste nell’asportare le cisti con piccoli bisturi dotati di telecamera interna che permettono al chirurgo di operare senza tagli.

Bruciori e perdite
Quali sintomi Purtroppo non ci sono segnali evidenti, se non aumento delle secrezioni vaginali e talvolta bruciore durante o dopo i rapporti. Le cause principali dell’inflamazione pelvica sono le infezioni da clamidia o micoplasma che si trasmettono con rapporti sessuali non protetti con partner portatori. I batteri provocano un infezione che può estendersi all’utero o alle tube provocando danni seri.
Come si cura In caso di sintomi anche lievi è importante rivolgersi al più presto al ginecologo, per effettuare subito un tampone vaginale: serve per scoprire l’infezione e quindi per prescrivere la cura con gli antibiotici giusti. <<Può durare da uno a 15 giorni ma va estesa anche il partner per evitare che infetti nuovamente la donna>> . Al termine del ciclo va effettuato anche un tampone vagino-cervicale: se risulta positivo