L’ecografia è uno strumento di diagnosi non invasivo e privo di rischi, poiché basato sull’impiego di ultrasuoni.

Nello studio dell’infertilità di coppia, un ruolo importante è rivestito dall’ecografia transvaginale 3D: mentre la tradizionale ecografia 2D consente di studiare le strutture di interesse fornendo immagini a 2 dimensioni, con l’ecografia tridimensionale 3D si ottengono ricostruzioni realistiche delle strutture esaminate secondo tutti i piani dello spazio (lunghezza, larghezza e profondità).

Ecografia 3D e malformazioni uterine: utero bicorne in cui ha potuto instaurarsi una gravidanza mediante fecondazione assistita
Ecografia 3D e malformazioni uterine: utero bicorne in cui ha potuto instaurarsi una gravidanza mediante fecondazione assistita
Ecografia 3D e malformazioni uterine: utero a T
Ecografia 3D e malformazioni uterine: utero a T
Ecografia 3D: utero arcuato in cui ha potuto instaurarsi una gravidanza
Ecografia 3D: utero arcuato in cui ha potuto instaurarsi una gravidanza

In termini di diagnosi delle malformazioni uterine, l’ecografia 2D tradizionale ha una sensibilità piuttosto bassa (70%), non è in grado di dare informazioni dettagliate sul profilo esterno del fundus uterino e spesso non facilita la distinzione di un tipo di anomalia uterina dall’altro.

Al contrario, l’ecografia 3D, grazie alla sua elevata specificità e sensibilità (100%), consente una valutazione accurata del fondo uterino e si è quindi rivelata altamente efficace per:

  • Diagnosi e classificazione delle malformazioni uterine

  • Valutazione della riserva ovarica mediante conta dei follicoli antrali

  • Mappatura dell’utero in vista di embryo-transfer

 

MALFORMAZIONI UTERINE

malformazioni uterine: A- utero didelfo B- utero doppio bicorne C- utero bicorne D- utero settato completo E- utero settato parziale F- utero unicorne
malformazioni uterine:
A- utero didelfo
B- utero doppio bicorne
C- utero bicorne
D- utero settato completo
E- utero settato parziale
F- utero unicorne

 

Presenti già alla nascita oppure comparse nel corso della vita, le malformazioni a carico dell’utero sono un problema molto più frequente di quanto si possa immaginare. La loro prevalenza è approssimativamente del 16% in donne con diagnosi di aborti ripetuti. Molto spesso queste alterazioni passano del tutto inosservate fino a quando la donna non decide di avere un figlio e si sottopone a numerosi accertamenti. Altre volte, invece, l’anomalia viene scoperta per caso, durante una visita ginecologica o alcuni esami fatti per altri motivi.

In genere, l’utero è un organo cavo, dalla forma che assomiglia a una pera (chiamato corpo), mentre la parte finale è molto simile a un manicotto, il cosiddetto collo dell’utero. Il corpo forma con il collo un angolo aperto verso il davanti, cioè verso il pube. In alcune donne, invece, quest’angolo può prendere posizioni diverse dal solito, che modificano la normale struttura dell’organo: è il caso, per esempio, dell’utero laterodeviato, cioè quando l’utero e il collo deviano verso destra o verso sinistra, mentre si definisce retroverso quando il corpo e il collo formano un angolo che è rivolto verso il dietro, cioè verso il retto.

Alcune malformazioni presenti già alla nascita si formano durante la gravidanza, quando si sviluppano gli organi genitali della futura bambina.

La struttura dell’utero è dovuta all’unione di due cordoni (i corni di Müller) presenti nell’addome del feto che, saldandosi tra loro, formano un’unica cavità uterina.

Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto e in alcune donne può succedere che i due cordoni si uniscano tra loro in modo sbagliato. Si tratta di anomalie che in alcuni casi sono realmente in grado di rendere più difficile un’eventuale gravidanza e di determinare aborti, mentre altre volte non creano particolari problemi.

 

UTERO UNICORNE

utero unicorne
utero unicorne

Si è sviluppato un solo corno di Müller e, di conseguenza, l’utero risulta dimezzato. In alcuni casi, rimane un residuo del secondo corno che può essere più o meno cavo, comunicare con l’utero oppure essere del tutto indipendente.

In presenza di utero unicorne, la gravidanza è possibile, anche se presenta qualche difficoltà in più nel portarla a termine, con un maggior rischio di aborto spontaneo.

 

UTERO BICORNE

utero bicorne
utero bicorne

I corni non si sono fusi completamente tra loro e sul loro fondo rimane una specie di “sella”, dovuta ai cordoni che sono rimasti separati. La gravidanza può essere difficile quando l’impianto dell’embrione si verifica sulla sella, poiché si tratta di una zona poco irrorata e la circolazione del sangue può non essere sufficiente a garantire il nutrimento al feto.

UTERO SETTO

utero setto
utero setto

I due corni si sono fusi insieme e formano un’unica cavità, al centro della quale è presente una specie di membrana che li separa (il setto), che può essere più o meno lunga e dividere completamente in due l’utero.

Quest’anomalia crea grossi problemi alla gravidanza e le percentuali di aborto sono elevate, perché se l’impianto avviene sul setto, è difficile che l’embrione abbia sufficiente apporto di sangue e di nutrimento per poter crescere in maniera regolare. L’utero setto è l’anomalia dell’utero più frequentemente associata ad aborti ripetuti.

UTERO DOPPIO

I due corni si sono sviluppati in maniera indipendente l’uno dall’altro: in altre parole, non si sono fusi tra loro, ma sono presenti due uteri, ognuno provvisto di un proprio collo. Questo tipo di malformazione non rappresenta un limite al concepimento o alla felice conclusione di una gravidanza.

Gli eventuali errori nello sviluppo dell’utero possono essere anche molto differenti da una donna all’altra. Per alcune, la malformazione non rappresenta un vero e proprio problema per diventare mamma e, durante i 9 mesi della gravidanza, il suo utero può prendere nuove forme o posizioni che le permettono di portare a termine un’eventuale gravidanza senza particolari problemi. Per altre donne, invece, pur non impedendo il concepimento, la malformazione può alterare il naturale andamento della gravidanza, provocando alcuni inconvenienti: quello più frequente è un aborto precoce che si verifica già durante le prime settimane di gravidanza, a causa di una scarsa irrorazione di sangue al feto. In altri casi, un utero malformato può rendere molto più difficile il travaglio di parto, e allora la nascita del piccolo può diventare particolarmente difficoltosa. In questo caso si ricorre al taglio cesareo.