Intervista su “La Stampa” del 15-07-2001: “Anche una pianta peruviana contro la sterilità”

IL SOGNO DI UN FIGLIO, COPPIE DI TUTTA LA ITALIA BUSSANO AL CENTRO DI FECONDAZIONE SAN CARLO

Anche una pianta peruviana contro la sterilità. Un ginecologo torinese sperimenta con successo l’inseminazione intratubarica

di Pier Paolo Benedetto

Chi non ha figli per averne uno è disposto a sopportare l’impossibile pur di uscire dalle secche della sterilità sia essa maschile o femminile. Se dopo aver consultato questo o quello una coppia si sente dire dallo specialista “Mettetevi il cuore in pace” non c’è che da prendere atto di una cocente sconfitta. Però è dura spiegare che la natura pone limiti insuperabili e che le tecniche di inseminazione artificiale a loro volta falliscono.
A sentirsi dire che non era il caso di insistere è stata anche una donna di 34 anni che pochi giorni fa ha partorito serenamente un bimbo dopo una gravidanza senza patemi, rovesciando un pronostico che pareva tassativo e inesorabile.
Infatti qualche mese fa dopo l’ultima di una serie di visite e tentativi inconcludenti il medico consultato era stato categorico: “Niente da fare”.
Una delle complicazioni che pareva tagliare ogni ponte era che l’aspirante madre non aveva mai avuto la mestruazione e gli spermatozoi del marito apparivano piuttosto debolucci: duplice ostacolo alla pur minima speranza di concepire un figlio.
Ad aprire un varco nello scenario dell’impossibile è stato il ginecologo torinese Giovanni Menaldo del Centro di Fecondazione San Carlo che a suo merito può vantare una casistica di oltre 30 fecondazioni ottenute su soggetti portatori di impedimenti per definizione fuori norma, per non dire, disperati.
Il medico torinese ha però messo a punto un metodo di fecondazione che mette in sintonia medicina ufficiale e medicina alternativa. Nel senso che nella cura preparatoria si avvale degli effetti di irrobustimento degli spermatozoi derivati dalla somministrazione di estratti (in forma polarizzata, ossia opportunamente trattati) di Maca (Lepidium Meyenii Walp), una pianta che cresce sulle Ande peruviane e nota per le sue proprietà fecondative fin dai tempi degli Inca.
La parte più innovativa , resta tuttavia, spiega il dottor Menaldo, “L’inseminazione intratubarica anziché quella intrauterina”. Una differenza non da poco perché più diretta e più efficace. Menaldo: “Dobbiamo considerare come vantaggio l’introduzione degli spermatozoi più attivi direttamente nelle tube (dove del resto avviene in natura l’incontro tra spermatozoi ed ovocita) usando un dispositivo studiato appositamente per controllare, sotto guida ecografica, l’evento”.
I risultati di questo nuovo approccio sono stati presentati di recente ad un incontro promosso dall’Università di Milano e pubblicati a cura del Centro Oms di Biotecnologie. Inconfutabile la risposta statistica degli esperimenti compiuti su due gruppi di 63 coppie infertili. Un gruppo trattato con procedure tradizionali ha avuto un tasso di gravidanza del 20 per cento; l’altro gruppo sottoposto alla nuova metodologia ha avuto invece un tasso di oltre il 50 per cento di gravidanze . Con un’aggiunta , specifica il dottor Menaldo: << Che questa nuova tecnica di inseminazione non sottopone la donna a troppe stimolazioni ormonali ed è priva di effetti collaterali.
Una tecnica dolce e sicura con una forte percentuale di successi ottenuti>>. Va da sé che non c’è neppure da tentare se i soggetti mancano di alcuni requsiti fondamentali: tube occluse nella donna o maschio privo di spermatozoi.
Insomma, una cosa seria, talmente seria che da qualche tempo Torino sta diventando mèta di coppie che qui riescono ad avere il figlio invano cercato altrove. Il fenomeno non è numericamente eclatante ma qualitativamente conferma come nella nostra città la ricerca in medicina consegue risultati positivi e di eccellenza.

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